Meringhe di mandorle per signorine urbane in cerca di dolcezza

les macarons

Com'era qualche tempo fa qui in città? "Avvistati i macarons da Gamberini. Ma fanno veramente i macarons al Queoaka? Forse li trovi al Colazione da Bianca". Sembravano merce di contrabbando questi macarons. Solo qui a Bologna ma non nel resto del mondo.
Andavi a Tokyo e trovavi Ladurée con la sala da the appena aperto. All'aeroporto di Parigi ti scontravi col banco dei macarons e ridevi da sola. Poi anche a Palermo alla pasticceria Palazzolo li trovavi al bergamotto...niente di meno. E ragionavi. Ok Parigi, ok Tokyo. Ma se ci sono a Palermo perché non a Bologna? In maniera continuativa, senza dover far la posta perché sennò c'erano e poi non c'erano più.
Poi è arrivato anche il tempo di Bologna. Ora. E da sabato ecco i macarons nel centro della città. Messi in vetrina. Di tutti i colori. Così facilmente a portata di mano, da passeggio, da trasporto. Alla vaniglia bourbon, al profumo di limone di Amalfi, al profumo di violetta, al pistacchio di Bronte, al profumo di rosa. Verdi, viola, marron, beige, gialli, fuxia. Da Rinaldini, in via Altabella.





Questo nuovo negozio di dolcezze, tra cui i macarons, ovvero quelle meringhine francesi morbide (in origine, però, secondo l'originale di Nancy, erano più simili ai nostri amaretti, un po' crepati e croccanti) a base di albume e zucchero a velo +polvere di mandorle+coloranti+profumanti che si uniscono come un hamburger (o per dirla più raffinati, come i baci di dama), grazie alla ganache, ovvero la crema di vari gusti, arriva in città in un momento in cui si registrano - come detto ormai tante volte - cambiamenti significativi nell'urbanistica gastronomica della città.
Dimenticate il rolex, il suv, la vacanza alle Maldive o i Jeckerson... dimenticate la pasta madre, la fava tonca, l'agar agar, il kamut o il matcha....è il macaron il nuovo status symbol... che mette però tutti d'accordo. Che fa sorridere la ragazzina emo e intenerisce il cuore del maschio più gelido. Che salva storie d'amore e fa nascere tenere amicizie in cucina.
Rinaldini, marchio originario di Rimini, porta con sé i macarons ma anche tutto il resto della vasta gamma di prodotti di marmellate, confetti, gelatine, pasticceria, formine in silicone per biscotti, bidini o cioccolatini e pure una zona bar dove far colazione, merenda, spuntino e leggere i giornali (ci sono anche quelli, evviva). Un nuovo posto in città dove al momento i camerieri sembrano molto carini, volonterosi e premurosi. Speriamo duri, va'.

l'ingresso della macaronerie

La favolina
Per chiudere questo post vorrei raccontarvi una favola a base di macarons che mi è successa sabato scorso a Firenze, quando sono andata là per presentare, a Degustibooks, il mio libricino di famiglie e ricette.
La favola si svolge al Four Seasons di Borgo Pinti, che non era l'hotel dove pernottavo. No-no. Era invece l'hotel dove mi sono recata a piedi dal bellissimo Giardino dell'Orticultura, per mangiare un paio di macarons, visto che avevo letto in internet che lì c'era Ladurée. Giunta sul posto, entrata nella hall, ho spalancato gli occhi per tanta ricchezza d'ornamenti (però confortevole...ma io mi abituo presto al massimalismo e al comfort eccessivo) e ho domandato di Ladurée. Il cameriere, un po' dispiaciuto, mi ha detto che adesso i macarons li faceva lo chef pasticcere dell'hotel. E visto il mio silenzio e capita la strada che avevo fatto inseguendo una libellula in un prato.... mi ha offerto un giro di maccaroncini ai millegusti e millecolori. Perché li dovevo assolutamente provare. Giuro. Non ci credevo. E per non dimenticare, per non perdere nemmeno un frammento di quella favola... mi son stordita con un Lapsang Suchong inebriante de La Via del Te, che quando aprivo bocca pronunciavo melodie torbate da quanto ero felice.


macarons pistacchio, caramello, fragoline di bosco, cassis 2- firenze 3- tea for one 4- la bea nel salottino


Commenti

  1. Vorrei ascoltare le tue melodie torbate al pro-fumo di lapsang. Più che una moda un'eco di una moda: i macarons. E' passata l'epoca della macarena passerà anche quella dei macarons ma le tenere amicizie che nascono in cucina non passano mai anzi più passa il tempo più diventano solide proprio come fa l'agar agar. Senza seguire nessuna moda, come fanno da centinaia di anni, le suore di Nancy continuano a sfornare amaretti (che poi sono dolcetti). Mi piacciono gli ossi-mori ma non gli ossi-buchi. Lovely bones, tuo UNO

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  2. Sono entrata ieri da Rinaldini verso le 17 per curiosare e fare "due chiacchere con the" insieme ad una amica. La mia amica era disposta a tutto, purchè ci fosse una bevanda calda da bere. Io ho ceduto prima di arrivare in fondo alla sala, dove era possibile sedersi. L'odore dello zucchero era decisamente troppo forte e non volevo ritrovarmi alla fine della serata con un forte mal di testa. I macarons (in Sardegna mi aspetterei un bel piatto di spaghetti fumanti) li ho trovati autorespingenti solo alla vista, figuramoci prenderli in mano! Non sono una testimone affidale, però, sui macarons... Infatti, personalmente sono molto sensibile allo zucchero e lo evito accuratamente, soprattutto quello bianco, ancora di più se pieno di coloranti...

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  3. Il buon macaron e' un'opera d'arte. I macarons sono capolavorini. Diffidare dalle volgarizzazioni. Laduree et Hermé, il classico e l'estroso. Pretenziosi, snobbettini e francesissimi. J'adore.

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  4. uno_come rispondo in un commento a una poesia?

    pina_effettivamente da Rinaldini, se uno non fa uso di zucchero quotidianamente...l'è dura! e se non bastasse lo zucchero, quella saletta so 90s...un po' ce lo fa starnutire... dimmi per quanti minuti avete temuto che quel negozio mettesse a rischio gli affari del Centro Natura! comunque dai...un giorno con la maschera antisugar, ri ci poro!

    fedeccino_è vero, il buon macaron, snob'n'french, con gli zuccheri però equilibrati...son des capolavors!

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  5. mmmm che dire? potrei cominciare dicendo che ogni volta che qualcuno va in francia io pretendo una scatola di macarons di ladurée oppure potrei proseguire dicendo che il dolce piu buono che io abbia mai assaggiato è il macaron (quello grande, che sarebbe poi la vera dimensione del macaron altrimenti detto mini) Ispahan di Pierre Hermé fatto appositamente per les deux magots a parigi... insomma li amo ma in quanto esperta sono spietata nel giudizio: ora li proverò grazie della segnalazione, sei sempre preziosa e come sai, io seguo i tuoi consigli!
    ps.i macarons li fanno da dolci sospiri in via zannoni, quartiere saragozza, forse meno chic ma sono favolosi (è la stessa pasticceria che fa quel buonissimo cheese cake di camera con vista!!)
    un bacione

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  6. Che bella notizia, adoro i macarons!!!Devo dire che l'aspetto estetico gioca un ruolo fondamentale in questi dolcetti che sono prima di tutto una gioia per gli occhi. Ad ogni modo anche il sapore non è per niente male ;)
    Baci, Mela

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  7. Da Picard, il re dei surgelati (sic!!), in via San Felice si trovano i Macarons e alla fine non sono niente male e costano poco. Una volta ognitanto si può fare!

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  8. diana_hai capito questa storia dei macaron...io credevo che gli originalissimi fossero quelli di nancy, esteticamente meno chic e più vicini ai nostri amaretti. certo che quelli di pierre hermè, da me mai assaggiati, devono essere squisiti. vai in missione cara Diana, in via Altabella, e porta report! grazie:). ed è vero...c'è Dolci Sospiri, certo più defilata, ma da provare. devo ancora provarli pure io!

    cooksappe_e forse, dopo averne mangiati 2, sete. ma ci sono i the duphil...

    mela_è vero, il macaron è un po' figlio di questi tempi...è carino, quindi piace a priori! :)

    j_beh, questa dritta non è niente male. che facciano i macaron surgelati la dice lunghissima, no? li proverò caro J. grazie!

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  9. Ciao, è già la seconda volta in due giorni di seguito, che per un motivo o per un altro, capito nel tuo blog. Ti faccio i miei complimenti per gli ineterssantissimi post ed in particolare per avermi svelato il nome e l'ubicazione di questo nuovo "macarons shop" (che non era Gamberini)ma che non riuscivo a trovare. Sono di Bologna anch'io e curando un blog su Parigi e Maria Antonietta, sono particolarmente toccata dall'argomento.
    Ti seguirò con molto piacere.
    A presto, Alice

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  10. Io sono andata da Rinaldini per curiosare e vedere cosa offrisse il posto oltre ai macarons. Visto l'aspetto del locale...mi sono avventurata nell'ordinare un caffè americano. Sono rimasta piuttosto stupita perchè mi è stata servita una tazza grande con all'interno un caffè normale e a fianco una caraffina di acqua calda bollente... Ho dovuto chiedere spiegazioni e mi è stato detto che quello era il mio caffè americano. Ora...forse io sono abituata a Starbucks ma questa soluzione non mi è sembrata così azzeccata...forse è meglio comprare solo macarons...

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  11. cavoli Sista... han beccato proprio la persona giusta cui presentare un caffè americano improvvisato! tipo...la nostra corrispondente da Starbucks...molto, molto strano cadere su una cosa del genere.... no?

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  12. Conosco mooolto bene il Rinaldini di rimini ed è un gran furbone e un gran copione (Fauchon ndr).
    assolutamente bocciato e i suoi macaroon non sono nemmeno buoni (almeno a rimini).
    questa sera sono acida.

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  13. mmmm leggo sopra la conversazione eheheh

    a Rimini ( forse il caro rinaldini è rimasto in quella modalità del tipo MODE RIMINI ON anche a Bologna ) il caffè americano è così come te l'ha portato. non chiedermi perchè. è così ahahah

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  14. Veronica_ ah molto bene...è così ovunque? però...

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  15. oooo Rinaldini in centro a Rimini ha chiuso uno dei suoi due negozi. questo mi allieta la giornata.

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