Il Biogustaio, ristorante emiliano carnivoro e veg

crema di zucca con crostini
Una sera, tornando a casa da Cento e percorrendo la via Persicetana, dopo una cena di compleanno qui, ho letto con la coda dell'occhio un'insegna su cui c'era scritto: Biogustaio. Buongustaio? Biogustaio? Boh, non sapevo se avevo letto bene, ma comunque mi aveva incuriosito il posto in questione e sono così andata subito a cercare notizie in internet. Il nome era proprio Biogustaio, si parlava di cucina naturale e finalmente, 6 mesi dopo, ho varcato le porte di questo ristorante a Calderara di Reno (per la google map, in verità è sotto Tavernelle), per scoprire che si tratta di un luogo piuttosto raro, perché mette d'accordo carnivori e vagani. E anche i vegetariani saranno accontentati. Chi poi è da bosco e da riviera non potrà far altro che sentirsi a suo agio e togliersi, magari, qualche curiosità. Insomma, ecco il passaparola: "sai che proprio alle porte di Bologna c'è un posto dove carnivori integralisti e vegani fondamentalisti possono mangiare e divertirsi allo stesso tavolo?"




in alto la tagliata con le patate, in basso i tortellacci con caglio vegetale conditi con filante vegetale e mandorle tostate, poi il risotto con salsiccia e zucca sfumato al lambrusco e il flan di cavolfiore

Forse, se fossi stata più veloce, sarei capitata al Biogustaio una domenica d'estate, che immagino essere il suo momento migliore, per via dell'ubicazione: si mangia dentro, nelle belle sale di questa villa del diciannovesimo secolo (Villa Masetti), ma anche fuori, in giardino, in mezzo alla natura, riparati dalle mura gialla della costruzione signorile. La seconda situazione ideale credo possa essere sempre la domenica a pranzo, ma in inverno, perché l'atmosfera in queste sale (c'è anche una saletta dalle pareti turchine, che in  origine doveva essere stata una camera da letto) è speciale, di un'eleganza sobria, nobile. L'unica cosa che non mi piace molto è il bar in mezzo che taglia la sala in due.... ma questo, poi, diventa un discorso prettamente architettonico, e invece è ora di parlare di cibo. Cibo che stupisce appena si apre il menu, perché credo di non essermi mai trovata davanti a un menu così nettamente diviso e al contempo condiviso. Davvero, se un carnivoro e un vegano vengono qui a mangiare si divertono tutti e due, il che la dice lunga. Poi certo, non sono stata in cucina a esaminare le padelle per capire se nella padella per la carne è stato cotto il seitan... ma voglio essere ottimista e dico di no, perché mi è sembrato tutto molto serio. Un matrimonio celebrato in nome del biologico e della cucina emiliana, dove la salsiccia sta sulla pagina di sinistra e il tofu su quella di destra. E dove comunque tutti troveranno qualcosa di buono, ne sono certa.
Io ad esempio non ho avuto dubbi: ho scelto la crema di zucca con crostini di amaretti (vabbè, gli amaretti in guisa di crostini non c'erano...al loro posti crostini di pane... mi sono mancati i primi, ci sarebbero stati benissimo, ma alla fine mi sono dimenticata di chiedere perché non c'erano appunto) e il flan di broccoli con un delizioso cuore di ricotta (antipasto). Il tutto circondato da una leggera fonduta di formaggi.
Per dolce invece ho scelto un semifreddo di zabaione al moscato di Noto (non mi ha convinto tanto perché non riuscivo a sentire i sapori anche se la porzione era abbondante e potrebbe benissimo bastare per due) dal colore ben poco tradizionale: infatti, essendo fatto con uova bio, che non sono gialle, ma di un bianco-beige, non imporranno la folgorante tinta. E chi non è abituato a queste materie prime bio si troverà un po' spiazzato anche davanti ai tortellacci di ricotta da caglio vegetale con filange di verdura e mandorle tostate: hanno un colore simile ai gyoza giapponesi e mi viene da pensare che non ci siano nemmeno le uova nella sfoglia, anche perché non si spiegherebbe l'eliminazione del caglio animale per poi invece usare l'uovo.... ma ecco, non l'ho chiesto... anche perché il piatto l'ha preso un'amica che non è nemmeno vegetariana, quindi... se siete integralisti meglio che domandiate. Anche se poi il menu veg è pieno di promesse di seitan, tofu e verdurine. Sul versante carnivoro, invece, i miei compagni di scorribande hanno apprezzato il risotto con salsiccia e zucca sfumato al lambrusco e la tagliata con le patate al forno (queste ultime non cotte benissimo, anche se la materia prima si sentiva che era ottima). Meno entusiasmo per il tian al forno con cicoria e salsiccia (antipasto). Da bere un delizioso e purpureo Lagrein Rubatsch biodinamico dell'azienda Manincor (25 euro la bottiglia).
In 4, con due antipasti, quattro primi, due secondi, due dolci, la bottiglia di vino e due grappe (+ abbondante cestino di pane e crescenta), abbiamo speso 123 euro.
La mia prima volta al Buongustaio non è stata male ma nemmeno tra le cene più entusiasmanti degli ultimi tempi. Il discorso è proprio legato alla preparazione dei piatti, perché la materia prima, si sente, è di qualità. Voglio tornarci a primavera a pranzo, anche per provare il menu nuovo (i piatti dello chef Christian Finelli sono naturalmente stagionali) e vedere se mi entusiasmo di più.


Biogustaio
via Persicetana 98/b
loc. Tavernelle/Calderara di Reno
0516469311
aperto a cena dal martedì al sabato
aperto a pranzo la domenica e i giorni festivi

Commenti

  1. Che meraviglia Bebina <3
    Posso fare un apprezzamento? Le tue foto, sono proprio bellissime ultimamente, mi strapiacciono.
    E un non-apprezzamento =)
    ma stupido, come è nel mio stile.
    BASTAAA con tutti sti posticini in culo ai lupi, mi pari Groupon.
    Ora mi porti in ognuno di questi in spalla, a braccio. Li voglio vedere tutti ma al momento sono a Bologna, con un tetto sopra la testa sì, ma appiedata.

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  2. ciao Veronic! e dire che a volte mi sembra di essere troppo centraiola con le mie frequentazioni. E forse, proprio perché mi sento tale, mi piace andare a vedere cosa succede fuori porta. Ecco, forse questo ristorante andava bene in un "pranzo della domenica", che poi questo rito, a Bologna o provincia, è sempre così difficile da praticare per i veg di ogni specie. E grazie per i tuoi complimenti...sei una persona piuttosto generosa...da una parte e dall'altra della sponda. Per questo mi fido! bacino.

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  3. Aahha £piuttosto generosa, da una parte e dall'altra della sponda" direi che mi calza a pennello. Ma che poi, io sono generosa solo da una sponda, devi proprio farmi qualcosa di malvagio per suscitare la mia ira.
    Non è da tutti riuscirci, ho una pazienza che sconfina celata sotto un'agressività che ruggisce.
    ti bacio forte.

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per me è importante sapere cosa ne pensate! grazie, Bea

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