Il brunch vegano che vorrei tanto in città

bebe bagel
Sono reduce da un weekend intensissimo dove, di due o tre cose son certa: mi sono divertita, mi son nutrita bene, ho seguito uno stile di vita che vorrei condurre più spesso. Tipo andare al cinema due volte, assistere alla presentazione di un libro interessante (in questo caso lo presentavo io, ma ho comunque assistito e ascoltato), fare parecchie chiacchiere con le mie amiche e i miei amici e toccare con la fantasia alcune intuizioni intriganti, osservare la socialità degli altri che è una cosa sempre molto affascinante. Anche questa settimana che inizia stamattina sarà memorabile per la pratica della socializzazione. Non mi voglio stressare già da ora ma so che sarà frenetica. Perché cominciano Arte Fiera e Set Up il 24 gennaio, ma già prima comincia la rumba delle inaugurazioni dei party, e io dovrò un po' seguirle (dedicarci un'oretta almeno) per lavoro. E chissà se avrò tempo di mangiare. Certo che se sarò dentro alla fiera il tempo non lo troverò, tanto si mangia male. O forse sarà meglio che mi organizzi coi panini. Invece di sera avrò un rifugio sicuro, la piazza sottostante l'Autostazione, dove Set Up quest'anno ha invitato i focaccia genovesi a produrre focacce. E nella brigata c'è l'Adorabile che sforna mangiarini e quindi so che avrò un'ancora di salvezza, un porto sicuro. E questo è molto bello. Tra tutte le cose della mia "todolist" c'è anche un articolo per un mensile con cui collaboro, in cui farò una piccola guida ai migliori brunch in città, il mio chiodo fisso. E allora esprimo un desiderio e dico che sarebbe bello se a Bologna ci fosse un posto che avesse voglia di fare la domenica un brunch vegano come quello che ieri ho mangiato da Zoo. Con le ricette di Uno Cookbook (tipo: liberamente tratto da o ispirato a…) che sono una certezza per gioia e sapore. Con una regia messa a punto, che restituisca al brunch la sua vera natura (che è in generale è questo il problema dei brunch a Bo), quello di ieri è stato un rito gustosissimo. E come ha detto l'Adorabile: "se io avessi la certezza di mangiare così tutti i giorni, diventerei vegano".





le insalatine di valeriana nella scatola di cartone

Quello che mi ha molto soddisfatto, comunque, del "Brunch", a parte la regia, dicevo, ovvero il fatto che le cose sono state portate in tavola una alla volta e non tutte insieme (ma forse si poteva chiedere…) è stata la bontà delle cose e la scelta. Un bagel gigante di quelli che il forno di Zoo preapara solitamente, con una farcitura alla Uno (sabato pomeriggio il libro presentato era proprio il suo), ovvero tempeh affumicato, avocado, confettura di cipolla rossa, germogli e maionese. Che non è mica così facile, se uno dei tuoi sogni gastroepatici è il bagel al salmone, cambiare rotta così, un giorno di gennaio). Poi l'insalata di valeriana con emulsione al sesamo dolce e ceci croccanti e speziati, crema di dal (ceci carote cipolle, aglio - quasi impercettibile- garam masala e brodo vegetale) e muffin al cacao con pere e noci, che io non ho mangiato al momento, ma più tardi al cinema, quando sono andata a vedere Nebraska al Lumière. 
Just a perfect day.

Commenti

  1. Come sempre sei perfetta, dolce, gentile e molto chiara, adoro come scrive te cara Bebe, e la presentazione del libro di uno è stata bellissima. Per me sono solo soddisfazioni e allegrie vedere che la cucina vegan comincia da vero a essere nella bocca di tutti ed era ora, e questo grazie a persone come Manuel, che rendano il cibo colorato, sano e delizioso. Un abbraccio grande

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per me è importante sapere cosa ne pensate! grazie, Bea

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