Alexanderplatz, non c'era la neve: ispirazioni "gemuetlich" a Berlino



Milch Halle in Mitte: appena esce il sole tutti a bersi un caffè nei tavolini all'aperto… che son sempre pronti caso mai arrivasse un raggio

Lo sanno tutti - quelli che vanno a Berlino almeno - che ogni volta che si va in questa città, fosse anche una volta ogni tre mesi, c'è qualcosa di nuovo da vedere. Come un serial che va avanti di stagione in stagione e ci son sempre colpi di scena a tenere alta l'attenzione. Io ad esempio so già che la prossima volta che ci tornerò, magari tra un anno (sarebbe bello anche prima) l'aeroporto dove sono atterrata e da cui sono ripartita, beh, non esisterà più. Tegel diventerà una scuola, mi ha detto l'autista, informandomi della trasformazione prossima. Scuole che diventano ristoranti, aeroporti che presto ospiteranno scuole, birrerie che accoglieranno centri culturali e ristoranti che cambieranno pelle per diventare cartolerie o negozi di cappelli. Che emozione ogni volta arrivare a Berlino. Come una settimana fa, quando ci ho portato la mia mamma per il suo compleanno. Per me era forse la…non so che volta, per lei la prima, a grande richiesta. Perché vivere a Pantelleria è bello, ma dopo un po' devi farti di urbanità, di riti sociali, giovinezza, arte, design, scenari sconfinati (oltre il mare c'è di più). E atmosfera "gemuetlich", ovvero accogliente, come questa città certamente possiede.



Honolulu bar al Michelberger Hotel in Warschauer Strasse 39/40: tra bar, ristorante e camere d'hotel c'è la storia di Tom, che cercava un appartamento dove vivere coi suoi amici e che poi ha pensato che un intero palazzo fosse più adatto. Per vivere con gli amici, certamente, ma anche per accogliere i viaggiatori che vivono quell'atmosfera rilassata tipica del Michelberger, con le sue stanze pensate in vari stili e immaginari (molto bella quella con la vasca da bagno che a fianco di una grande finestra… luxury!). Il Michelberger può essere una sosta carina prima o dopo la visita alla East Side Gallery, il museo a cielo aperto fatto da oltre 1300 metri di muro che formavano la frontiera tra est ed ovest. Siamo nel quartiere di Friedrichshain e sarà interessante fare un salto all'Intershop 2000 in Danneckerstraße 8, ovvero il negozio con mostra permanente del design della DDR che la signora Elke Matz salvò dalla distruzione nel 1990, avendo accesso ai magazzini di Berlino Est, pieni di oggetti e merci particolari (anche la linea Mitropa) solitamente in vendita nei negozi di stato DDR, ovvero gli Intershop, dove si potevano fare acquisti solo con denaro straniero, la cosiddetta "valuta forte" cui la Germania dell'est teneva parecchio. Dopo il film Goodbye Lenin, è stato boom "oastalgico"
Avete presente i film di Wes Anderson? Con quell'atmosfera supervintage e pop? "con le inquadrature simmetriche e poi partono i Kinks"? Ecco, qui a Berlino sembra di vivere un po' tra I Tenenbaum e Moonrise Kingdom (che The Grand Budapest Hotel ancora non l'ho visto…ma guardando qualche trailer e foto di scena rafforzo il mio immaginario) . Sembrano tutti comparse di un set e io cerco di unirmi alla grande scenografia come posso, anche se, interiormente, so di essere particolarmente portata all'affresco esotico e surreale complessivo. E l'ultima sera, al Pauly Saal, il ristorante gastronomico all'interno dell'ex scuola femminile ebrea in Auguststrasse (una via che merita una bella passeggiata), ho anche intravisto la volpe parlante, un po' imbalsamata, a dire il vero. Mentre il giorno prima, la domenica, non ho potuto mancare una lunga e accutrata visita al Mauerpark, il mercato delle pulci e delle cose nuove dove, con pochi euro, potete creare la vostra divisa da personaggio andersoniano. Di rigore: borsetta stile cartella in cuoio naturale, cappotto di morbido tessuto con collo di pelliccia e berrettino in lana mista fatto a mano dalla Frau berlinese. E per la casetta il trofeo baita-style con le corna.


Westberlin: un caffè molto carino e accogliente sulla Friedrichstrasse (al 215), stradone ben poco interessante e pieno di negozi cianfrusaglia o standardizzati (quei posti dove l'ovest mostra il peggio di sé), dove questo caffè con una vasta scelta di bei libri e riviste e una certa simpatia per chi cerca un bar con wi-fi rappresenta un'isola felice e lontana dal caos (dalla colazione al pranzo e fino alla merenda, chiude alle 19), dopo una visita a Check Point Charly e prima di ripartire alla volta dello Juedisches Museum progettato da Libeskind in Lindenstrasse 9/14. SE avete voglia potete arrivarci da Potsdamer Platz dopo aver visitato il complesso architettonico e il Museo del Cinema.
Westberlin cafe per un pranzo a base di rape rosse e patate e sformato al formaggio di capra. E poi un caffè molto strano e acidissimo direttamente dal Drop Coffee Roaster di Stoccolma…ma qui le selezioni cambiano ogni settimana!


un cous cous al Michelberger, Blu sul ponte. la sala del ristorante del Michelberger: una gita al Friedrichshain per vedere la East Side Gallery


Friedrichshain vicino all'East Side Gallery in Muehlenstrasse


alla Claerchen Ballhaus si mangia a pranzo e a cena in un'atmosfera decadente ed eccitante in cui il tempo si è fermato per sempre ben raccontata anche dalla street art di YZ (in basso a dx)



i tre ambienti della ex scuola femminile e poi ospedale di Auguststrasse 11/13: ristorante Pauly Saal, bistrò Mogg&Melzer, il bar dalle 6 del pomeriggio. Durante il giorno questo palazzo dai mattoni rosso scuro è anche uno spazio per l'arte 


Pauly Saal per una cena, Hotel Adlon per un caffè (non prendete la cioccolata, che qui a Berlino non la sanno fare!!!) dopo la visita al Reichstag e alla porta di Brandeburgo, una fetta di torta al risolatte (ne basta una per due persone) e un caffè (anche qui, vietatissima la cioccolata) dopo una ispiratissima visita al Mauerpark, il mercato delle pulci (all'ingresso voltate a sinistra)dove ogni scatolone racchiude immensi tesori, trouvaille da cantina a pochi euro

il Cocolo ramen in Gipsstrasse 3 (in alto a sinistra) è il posto ideale dove cenare fino a mezzanotte con una ciotola di ramen e miso (in basso a destra). Un altro asiatico consigliassimo è il Transit  in Rosenthalerstrasse 68, aperto fino all'una di notte, dove mangiare Asian Tapas, un format fantastico. Anna Blume in Kollwitzstraße 83 (al centro e in alto a destra) è il caffè-pasticceria dove accomodarsi dopo una domenica pomeriggio passata al Mauerpark
interno berlinese (in alto a sx), al centro il Markthalle 9 (dove il giovedì c'è la celebrazione dello street food) con vari stand devoti a mangiarini, fiori, barattoli fantastici per la marmellata in tutte le forme e grandezze (avete presente i Weck con la fragolona?), te', caffè, formaggi, carne, pesce e Sironi, uno dei migliori forni di Berlino che fa la focaccia in mille modi, anche dolce! in basso a sinistra il caffè prima dell'ingresso al mercato col David Lynch Coffee, visione dalla Sprea di Berlino (volendo si fa il giro con il battello per ammirare le bellissime architetture), il cinema Babylon, accanto alla Volksbuehne…. molto Wes Anderson, no?


Commenti

  1. Oh Bebe, quant'è bello "viaggiare" con te :)
    questa mini guida la conserverò gelosamente per il futuro ;)

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  2. Sono stata due anni fa in vacanza e l'avevo davvero battuta a tappeto. Tutta la zona vicino a Friedrichshain mi era piaciuta un sacco, un po' hipster e molto accogliente. Ma come dici tu la citta' ecambia cosi' rapidamente che sicuramente dopo due anni troverei un sacco di cose diverse.

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    1. sì Elenuccia, adesso "the next big neighborhood" è Neukoelln…pens un po' te...

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per me è importante sapere cosa ne pensate! grazie, Bea

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