Il pranzo della domenica: da Grimandi a Piumazzo

il pranzo della domenica qui da Grimandi è un rito: l'agriturismo ha molte stanze che diventano sale da pranzo privatissime

Bello quando qualcuno ti parla di un posto nuovo che non conoscevi, nonostante fosse lì dove si trova da anni. Il mio rapporto con la provincia, anche quella più prossima, soprattutto se bucolica, è sempre stato un po' strano. Troppo passato coinvolto, troppe memorie a volte tristi a volte euforiche (quindi a rischio depre..), troppa natura che mi toglie spesso il respiro, eccetera eccetera. Da un po' di tempo va meglio, e dipende molto da come in effetti sto io, qual è il mio grado di serenità, ma insomma, pare vada meglio. E così domenica scorsa, che era una giornata di sole splendido, di quelle che sono ancora più pericolose perché ti scaldano il sentimento, sono andata a Piumazzo, un paese qui vicino dove non ero mai stata. Possibile? Possibile. Da qui veniva una mia compagna del liceo, la Giulia, che parlava un inglese meraviglioso - era di origini british- e poi un italiano con un forte accento bolognese, e io l'adoravo per questo. Era un contrasto eccezionale. E insomma, scoprire l'agriturismo Grimandi di Piumazzo grazie a una dritta di una sera, è stata una meraviglia. Con una porticina aperta sui ricordi, ma dolcemente. Di quei pranzi della domenica che ti toccano, Bea, ricordatelo :-) .




le lasagne coi carciofi e la crosticina croccante

La macchina parcheggiata davanti a un pozzo con secchio a cordicella chiuso da tempo, i cappotti dimenticati sul sedile - che tanto c'è un bel tepore e son due passi sulla ghiaia fino alla porta- al nostro ingresso si è spalancato un mondo fermo nel tempo. Con quella luce viva riflessa su pareti e pavimento, che non ti saresti mai voluta sedere, per star lì a farti incantare e semmai sbirciare su e giù per il corridoio, nelle stanze con le tavolate di persone riunite in questo giorno sacro. E noi, nella domenica dei pranzi di famiglia, siamo entrati un po' come corpi estranei, in quel tavolino da due che mi è sembrato una rarità da queste parti. E quindi eravamo, io e l'Adorabile, un po' spettatori. Che privilegio. Io vorrei sempre dei giorni così, per spiare i pranzi degli altri, quei momenti di gioia e coltelli (dipende come va!) che ho molto più spesso visto nei film. Da Grimandi credo sia sempre uno spettacolo.


si mangia anche nella sala d'ingresso, detta "la loggia", dove la luce è speciale. A destra e a sinistra le sale ideali per pranzi famigliari, coi muri "imbanditi" di vecchi e affascinanti utensili

Ma cosa si mangia in questo agriturismo sulla via Bastarda che ha anche la fattoria didattica e un museo contadino? Innanzitutto una buona notizia per chi non mangia carne: dall'antipasto con crescentine piccolissime e giardiniera, passando per il primo (che non è solo un tortellone) e arrivando ai contorni (i secondi sono per forza di cose carne a go go) si trovano nel menu dei piatti gustosi. Come le mie lasagne coi carciofi, che ho gustato parecchio. Ma insomma, io, con antipasto e primo (ho ricevuto in dono anche del formaggio con marmellata di pomodori fatto dall'agriturismo) e con le patate rubacchiate dal coniglio in parmigiana dell'Adorabile, mi son saziata parecchio. E mi è quasi dispiaciuto vedere la preoccupazione del cameriere e del padrone, il signor Grimandi, con l'idea che io non mi stessi nutrendo a sufficienza, se paragonata agli altri tavoli dov'era un gran viavai di conigli e somarini. Da Grimandi, solitamente, il menu è fisso e costa 33 euro, vini esclusi. Noi, che un menu intero non lo affrontiamo e che per metà non mangiamo carne, abbiamo optato per un primo (lasagne con carciofi), un secondo (coniglio alla parmigiana) con patate al forno di contorno, e prima l'antipasto con salumi e crescentine, e torta salata e giardiniera, 2 calici di vino (quello di casa, il lambrusco Boccadiferro per me, poco frizzante e nemmeno tanto ruvido e Luna Selvatica per l'Adorabile, un Cabernet Sauvignon dell'azienda piacentina La Tosa… e c'erano anche i vini di Erioli!) e assaggino extra di cose fatte in casa, conto finale 40 euro. Per finire, passeggiata nel prato a guardare la capretta, il gallo e le galline e ad accarezzare gli antichi muri e i portoni sbiaditi dal tempo.


le crescentine minuscole 2- ancora la luce della sala principale "la loggia" 3- macchina per il grano 4- la via Bastarda che s'incrocia con la Galante e che porta da Grimandi


ecco gli antipasti: crescentine, torta di zucchine, la giardiniera con le verdure dell'orto, salumi e altro pane con streghine deliziose. 2-l'ingresso di Grimandi che sorge sopra il podere denominato "Casino San Marco" e che nei secoli, a partire dall'anno 906, ha cambiato sorte parecchie volte, arrivando ad ospitare nel Seicento anche la sede dell'ospitale degli Esposti, opera assistenziale che si occupava della cura degli orfani ed era chiamato l'Istituto dei Bastardini (da qui via Bastarda)con uno stemma che oggi è quello dell'agriturismo.Nel 1935 arriva la famiglia Grimandi, come coltivatrice del fondo 3- il pozzo 4-vaso in plastica attaccato ad anello tipo quello dei cavalli





un portone chiuso è sempre una tentazione
Grimandi
via Bastarda 9, Piumazzo (Modena)
059934330
venerdì e sabato sera, domenica e festivi a mezzogiorno
meglio prenotare




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per me è importante sapere cosa ne pensate! grazie, Bea

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