Alla rosticceria pugliese Zest, mangio qui o porto via
lavagna, tavolo vintage, sgabello da ufficio, arredamento scompagnato e la moka… ormai status symbol per il gastrointeriorist |
C'è un posticino da scoprire in via Andrea Costa. E la parola posticino, che la bolognese pronuncia con la c un po' tch, ha uno specifico significato che sta tutto dentro al Zest, rosticceria pugliese dal nome inglese, ripiena di tavoli di legno, seggioline in formica come quelle su cui molti di noi sedevano da piccoli e gli immancabili pallet assemblati in bancone. Certo, anche qui il decalogo del gastrointerior contemporaneo gioisce e ci sono un po' di voci da spuntare, ma nel suo insieme, l'atmosfera è rilassata, omogenea, amorevole. C'è divertimento e soprattutto c'è un banco pieno di terrine cibi onesti e sostanziosi. Ciò mi rende felice. E condivido questa soddisfazione con Linda, mia fantastica corrispondente dal quartiere Costa-Saragozza, che mi ha svelato il piccolo e gustoso posticino segreto dove difficilmente sarei passata per caso.
arancini eccetera eccetera |
Finalmente si va fuori dal quadrilatero! ho pensato il giorno che Linda mi ha invitata "dalle sue parti" per scoprire Zest. Perché sì, sembra che al momento non si possa aprire un caffè, un laboratorio o un ristorante se non in centro. Perché è lì che i turisti vanno, pensa chiunque stia per dare inizio a un'attività, mica in via Andrea Costa o in via Stalingrado. E dire che noi turisti, quando andiamo a New York, Parigi o Londra, di chilometri ne maciniamo per andare a provare quel ristorante di cui la guida parla un sacco bene. Ecco, credo che anche a Bologna, presto si comincerà a parlare un linguaggio turistico differente. Immagino che sia tutta questione di "guida turistica", di suggestioni che vendi al visitatore, di cosa gli suggerisci tra le priorità. In fondo si fanno chilometri anche a piedi per andare a San Luca e c'è chi attraversa il ponte della stazione per andare a vedere le opere di Blu sul muro dell'ex Mercato Ortofrutticolo. E se gli segnalassimo le cose più carine che ci sono da vedere lì attorno? E se fosse viceversa? Ovvero se la visita partisse dal caffè o dall'osteria (i tempi sono maturi per cose così) e poi si visitasse quel che c'è nei paraggi di culturalmente imperdibile? Questo è il viaggio che piace a me e a tante altre persone. E quindi non bisogna aver paura ad aprire in luoghi meno tradizionalmente turistici. Nel futuro la città sarà molto più grande. Cioè, sempre uguale, ma senza confini sociali che delimitino centro da periferia. E un posto come Zest sarà una meta carina per pranzare senza spendere molto, senza un menu degustazione che ti tende l'imboscata, senza l'ansia di dover caricare il porcellino per fare l'esperienza gastronomica della nostra vita e con la certezza di una meta prelibata. Spesso si mangia anche per fame, e avere la possibilità di un Zest come "primo posto che capita" non è niente male.
Zest è diviso in due: la grande cucina dietro e i tavoli davanti al bancone |
Zest
via Andrea Costa 118/a
051 6141026
dal martedì alla domenica
11:30 - 15:30 / 18:30 - 22:30
giorno di chiusura: lunedì
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RispondiEliminaCiao con questo post mi hai convinta, ci passo davanti tutti i giorni ma un pò scettica ho sempre pensato "Ecco la solita rosticceria"... Un posto in più vicino casa! :)
RispondiElimina平租葵芳倉庫平租新蒲崗倉庫域名註冊費用伺服器設計費用迷你葵涌自存倉網頁寄存中國協議
RispondiEliminaTimenimi mi hai convinto!
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