Il nuovo profumo di Bologna in 10 mosse: dal caffè alla fritturina passando per il crack

prima stazione: "sniffare" caffè ad estrazione a Le Petit Cafè di Strada Maggiore

Quando passa un "numero zero". Come ci si sente? Felici, spossate, c'è un vuoto attorno. Riempirlo, non riempirlo, "stare", "muoversi". La prova generale di "Va' dove ti porta l'odor di fritturina", messa in scena ieri all'interno della programmazione di Smell-Festival dell'Olfatto, è…. andata. Mi sono divertita parecchio e credo anche le persone che hanno voluto partecipare a questa due ore di passeggiata urbana tra i nuovi profumi di cibo. Un gruppo di 24 pellegrini che ha voluto scoprire la nuova Bologna, non più sinonimo di profumo di mortadella. Questa passeggiata quindi, che ripercorre un po' alcuni giri che son solita fare nelle mie divagazioni in bicicletta, una sorta di "top ten camminata", ha guidato i nostri nasi a sentire il profumo di caffè, pane, hamburger, tortellini e soprattutto pesce. La fritturina era il simbolo della giornata, proprio perché due strade bolognesi (di cui un tempo facevamo fatica a ricordare il nome), ha deciso di connotarsi così, all'insegna, forse, di memorie gioiose del passato, quando da piccini si andava a far vacanza in Riviera. Quella Romagnola, naturalmente. Chi non è di Bologna, vacanza l'avrà fatta altrove, o anche da queste parti, perché no. E si porterà dietro per sempre quel sapore speciale che sa di famiglia, spensieratezza, giornate infinite e solo futuro.


Patrizia del Forno Calzolari, al Mercato di Mezzo, ci mostra "Ginone" che durante la giornata è cresciuto parecchio, pronto a fare tanti bei panini!


SUM UP PROFUMATO

Le Petit Cafè
Il caffè a Bologna. Non l'unico, certo, ma uno dei migliori. E uno dei luoghi della città dove mi piace andare a bere un caffè anche per il rito in sé, che qui viene declinato in tanti modi. Andate, domandate, osservate, gustate, imparate.

Forno Calzolari
Calzolari è un fornaio ma è anche un eroe locale di fama nazionale. Il suo Gino, la pasta madre che quest'anno compie 12 anni, è un'icona assoluta, e i suoi cracker, pieni di semini, creano dipendenza. Il pane di Matteo, preparato a Monghidoro in sintonia con gli elementi dell'ambiente, è arrivato a Bologna prima in via delle Fragole e finalmente nel centro della città, al Mercato di mezzo, dove nel punto vendita si acquistano prodotti di varie farine e anche dolci, tra cui il fenomenale zuccherino montanaro. 

Well Done
Qui c'era una banca e oggi c'è un'hamburgeria gourmet, dove questo aggettivo, ormai abusatissimo, ci serve però a individuare facilmente la presenza di alimenti eccellenti (altra parola di cui non ne possiamo più) che, nel caso della specialità americana simbolo di junk e fast food, fa la differenza. Farine bio, carne selezionata da allevamenti locali, verdure di stagione. E' l'ennesima invenzione di Sara Roversi e You Can Group.

Il Tortellino
Probabilmente, quando è nato un paio di anni fa, i puristi non l'hanno visto con gioia. Il tortellino servito in un contenitore di carta e per di più take away? Blasfemia. Qui a Bologna, nulla è facile. Ma credo sia così in tutta Italia. Alla fine, però, anche l'Accademia Italiana della Cucina l'ha accolto in una manifestazione, e ora il porta-via è attrazione sia per bolognesi che per turisti.


momenti della gita urbana: finale al caffè del Museo di Palazzo Pepoli, estrazione del caffè a Le Petit Cafè, stiamo per entrare al Mercato delle Erbe, attesa della fritturina in arrivo dalla Pescheria sul ponticello di via San Gervasio

Banco 32
E' l'anno dei mercati per Bologna. In tutto il mondo si è forse capito già da un po' che il Mercato è un aggregatore sociale fortissimo e anche proposta sedativa per il turista. Così, ecco che, finalmente, si dà il via al restyling di questi luoghi popolari dove tutta la città socializza facendo la spesa e ancor più se dentro ci sono ristoranti, bar, spazi conviviali. Il Mercato delle Erbe non è ancora pronto in tutta la sua rivoluzione, ma da un paio di mesi è arrivato il Banco 32, ristorante di pesce. E a settembre verrà inaugurata anche la nuova "ala", dalla parte opposta.

Pescheria San Gervasio
Ecco il regno della fritturina nel nuovo distretto del cibo, segnato dalle strade Belvedere e San Gervasio. Questa non è una pescheria si potrebbe affermare surrealisticamente alla Magritte. Però effettivamente il suo nome ci dice che lo è. C'è scritto sull'insegna e in effetti è proprio così: la rappresentazione è una cosa, la realtà è un'altra. E il gioco dei proprietari, gli stessi del Banco del Vino, è proprio questo: creare l'atmosfera della pescheria, col bancone, l'odore del pesce  fresco…che in realtà, qui, viene servito già cucinato secondo ricettine creative. Da assaggiare: fish'n'chips.


scene di visita guidata in città


Via con Me
Dopo il successo di Camera a Sud nel ghetto ebraico, Roberta e Lorenzo raddoppiano, ed ecco via Con Me, con una cucina più impegnativa a base di pesce e verdure (anche carne). Alla sera cicchetti al bancone e buona scelta di vini.

Caffè Fava
E questo mi serve per introdurre il discorso dei caffè nei musei o in tutti quegli ambienti dove un bar aperto al pubblico fa la differenza e crea socialità. Il primo a Bologna è stato il caffè del Mambo, aperto tutti i giorni eccetto il lunedì, dalla tarda colazione all'aperitivo, con brunch la domenica. Poi è arrivato il caffè letterario di Palazzo Fava e infine il Caffè del Museo della città, con la gestione, di Colazione da Bianca.

Casa Minghetti
A Bologna è arrivata la scoperta del coktail. E lo dice una persona che non si è mai avvicinata ai superalcolici, nemmeno quando frequentava assiduamente i club. Ma forse non erano esattamente quelli i posti migliori. Beh, adesso c'è Casa Minghetti, col suo barman amante di remix e delle spezie. E a Bologna è Martinez time!

Colazione al Museo
La nostra ultima tappa è un colpo di scena. Non ho mai dubbi da questo punto di vista, perché il Caffè del Museo della Città è una sorpresa. Non è facile da individuare per caso, non ci sono insegne sulla via Castiglione. Quindi va "insegnato" e presto diventerà davvero di tutti i bolognesi, col museo, naturalmente. Pranzo perfetto e colazione domenicale suggestiva, che in inverno e autunno diventa brunch. E il giovedì sera apertura fino alle 22. C'è ancora Colazione da Bianca, in mezzo, e tutto il gusto e la ricerca di Laura Ardagna.



Commenti

  1. AMO. ADORO. Amo l'ultima immagine di te con il minimegafono, sei tu la nuova icona, non Gino.
    Molto sad per non esserci stata, mi beo del tuo reportage e del tuo sum-up.
    Intravedo anche la Kobayashi con Miu nel passeggino, fantastiche!
    Un cuore enorme per i tuoi sum-up, [la rivoluzione è un gesto quotidiano]

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  2. La visita guidata è una definizione obsoleta, mia cara Veronic. Ora si fanno Camminate Sum-Up! #childrenoftherevolution

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per me è importante sapere cosa ne pensate! grazie, Bea

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