Il mio primo Mangirò a Monghidoro: pane Calzolari e ricette di chef amici


Non solo camminate e magnate al Mangirò. Ad ogni tappa si può fare un breve pisolino per riprendersi…come fa qui a Prabitto l'Adorabile, dopo aver mangiato la ricotta affumicata nel fieno di Mario Ferrara dello Scaccomatto ed essersi bevuto una birra fresca della Futa
Ho ricominciato a camminare bene e del tutto ieri sera. Perché va detto subito: il Mangirò è una gran prova atletica, oltre che stomacale. E per me che sono una biciclista (un po' diverso da ciclista, che si lancia in performance sportive, preferibilmente nel weekend, esplorando vallate e vette, più simile a un cittadino che si serve di ruote per spostarsi) ma che non sono proprio una camminatrice, percorrere quei 12 chilometri a piedi attraverso la meravigliosa natura -in salita e in discesa, sui sassi e sull'erba- di Monghidoro, è stata davvero una gara di resistenza sportiva che mi ha lasciato le gambe dure come pezzi di legno. E con quelli mi son mossa per due giorni, rimembrando, comunque, con piacere, tutto quello che ho visto, assaggiato, udito, toccato, annusato. Perché Mangirò, il mio primo Mangirò, è anche un appuntamento serissimo coi 5 sensi, giusto per usare una di quelle frasi ad effetto che si trovano spesso nei comunicati stampa svogliati e retorici e che soprattutto non anticipano una verità. Questa volta, invece, per la mia prima esperienza con la manifestazione organizzata da Matteo Calzolari dell'omonimo Forno, con tutta l'energia della sua "crew" e la naturale follia dei suoi amici chef che scrivono il menu a tappe con gli ingredienti che lui suggerisce, ho trovato che questa evocazione potesse avere un senso. Ma non era scritta da nessuna parte.



mi gusto il bagel creato dall'Aurora Mazzucchelli del Ristorante Marconi per l'Enoteca storica Faccioli, seduta sul prato di Fradusto: bagel di Calzolari, gorgonzola dolce, semi di sedano, fichi secchi e limone

Ma è pur sempre bello quando si fa una cosa per la prima volta e non se ne conoscono bene tutti gli aspetti…anche perché non si è studiato molto. E' stato così, non mi sono informata più di tanto, a parte cercare di capire quanto dovevamo camminare: 12 chilometri. E apprendere che c'erano 10 tappe di cibo.  Ad esempio sulle scarpe da mettere… che infatti quelle che avevo erano sbagliatissime. Più da concerto al Bolognetti che da gita in campagna con trekking minimale. Io e l'Adorabile sembravamo due turisti in giro per musei, che casualmente erano arrivati in un'altra geografia. Però ce l'abbiamo fatta a compiere questo Mangirò. E ad assaggiare quasi tutto. Perché c'è davvero tanto. E quando verso le 4 hai appena finito di mangiare un gelato e credi di aver chiuso lì, ecco che arrivi all'ultima tappa e c'è il banchetto delle crescentine con la pancetta che ti aspetta per la merenda. 


in lontananza (perché io ero sempre l'ultima della fila) si vede il serpentone di persone che attraversa la vallata. Come trainato da un'esca invisibile (la ricompensa gastronomica dopo la fatica) è sospinto su su con apparente leggerezza



la ricotta affumicata sul fieno di Mario Ferrara sul crostone di pane abbrustolito made by Calzolari, con miele  olio al prezzemolo sale grosso e portulaca. Il bagel di Aurora Mazzucchelli e il pane di grani antichi, maionese di rucola, cipolla grodolce, saraghina barbecue, crema di squacquerone di Acqua Pazza


le indicazioni con la bimbetta trecciuta, il logo di Calzolari. Il gelo di ciliegie di Francesco di Natale (da Francesco) con muesli, da mangiare anche con lo yogurt di Guglielmo (fantastico quello alla menta)per accogliere le prime energie. Le mie scarpe sbagliate. Il dolce di Gino Fabbri con la fetta di pane imbevuta di lambrusco e la crema di ricotta. Un divano sulla vallata per i più stanchi (con tanto di fisarmonicista)


il Panpatout di Calzolari, ovvero il sacchetto con le fette di pane da acquistare al Mercato di Mezzo e farcire da Simoni


Mangirò
6 luglio 2014
Monghidoro

Commenti

  1. ahahahah! il passaggio sull'inadeguatezza dell'outfit è stupendo!!! la location e cibo valgono la fatica, però :)

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  2. Sei riuscita ad andare, che bello!! io ci avevo fatto un pensierino ma poi il fine settimana sono dovuta tornare dai miei per risolvere qualche problemuzzo. Deve essere stato davvero bello, sia la passeggiata che la mangiata. Mi sembra di intuire che ce n'era per tutti i gusti :-)

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