Ramen da gatti al Future Film Festival
La letteratura è piena di titoli intrigati col mondo culinario. Il cinema non è da meno. E da oggi si aggiunge, al mondo visivo, un nuovo divertente film che ci insegna come fare la zuppa giapponese, altrimenti conosciuta come Ramen. Il film in questione è "Pussy Soup-Neko Ramen" di Minoru Kawasaki. Io l'ho visto oggi pomeriggio al cinema Odeon, all'interno del Future Film Festival ma chi è interessato lo può ritrovare domenica alle 22 al Cinema Europa in via Pietralata. E' la storia di un gattino di pelouche che non vuole seguire le orme paterne e diventare una star della tv, un idolo di superficialità. Vuole emanciparsi dal ruolo di figlio incapace e quando lascia la casa del padre, molto aggressivo ed esigente, finisce in mezzo a una strada, soffre la fame...e sostanzialmente è incapace di fare qualsiasi cosa poiché non gli hanno insegnato nulla a casa, riguardo la sopravvivenza. Il gattino bianco troverà un lavoro in un chiosco di Ramen...e le avventure non saranno di certo finite.
La cosa intrigante, oltre la storia del gattino parente stretto di Hello Kitty, è che in questo film ci viene mostrato come si prepara una perfetta zuppa giapponese. Da quali zone specifiche dell'isola arrivano le materie prime di alta qualità. Come si taglia la carne, come si scolano i noodles, come si serve.
Da Wikipedia: "Il ramen è un tipico piatto giapponese (ma di origini cinesi)a base di pasta giapponese nel formato di tagliatelle o spaghetti serviti in brodo di carne o pesce. Nel brodo sono messi gli spaghetti, insieme a uova e pezzi di carne di pollo o maiale e molluschi, accompagnati da vari tipi di verdure cotte o crude. Possono avere varie decorazioni, e ogni regione ha una propria ricetta per cucinare questo piatto tipico".
Beh insomma, il film è anche in buona percentuale demenziale...ma le scene di cucina e le parti dove recitano anche veri gatti...meritano la visione!
Nel frattempo sto cercando una buona ricetta per cucinare il ramen...ne avete una?
Commenti
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per me è importante sapere cosa ne pensate! grazie, Bea