Estragon: o l'osteria nella campagna di quartiere

le tagliatelle


A volte penso che semmai volessi fare la criticona gastronomica, nella mia vita, avrei dei seri problemi. Proprio perché, come ho già detto svariate volte, non mangio la carne gterrestre e volatile. Dovrei ogni volta copiare gli appunti dei colleghi o addirittura andar sempre "scortata" da qualcuno che mangia carne. Ma visto che lavoro con amore per il mio bloggino, posso tranquillamente per lo più recensire i ristoranti che amo e dove non sono costretta a mangiare solo verdure grigliate (questo è segno, molto spesso, di zone off limits per i vegetariani). A volte accade però anche che mi venga tanta voglia di andare in un posto per il posto in sé. E se si mangia la carne e voglio magari parlarne, beh, vado con la giusta compagnia. Come ieri sera, quando sono uscita con una gran voglia di mangiare fuori ma non andare nel centro della città e ho optato per l'Osteria dell'Estragon...un po' in mezzo alla campagna, ma per me sorta di osteria di "quartiere", perché vicinissima alla Bolognina.




tortelloni burro e salvia

L'Osteria dell'Estragon, dispensatrice di fantastici tortellini e tagliatelle "made in sfoglina bolognese" è un'idea molto interessante e pop. Si chiama infatti come uno dei club per musica dal vivo più importanti di Bologna. Stasera, ad esempio, ci suona la mitica Natacha Atlas coi suoi Transglobal Underground, una perfetta fusione di world music ed elettronica. Domani invece, tocca agli Horrors, band inglese devota al garage punk. Poi, se devo pescare dalla memoria, qui ci ho visto tanti bei concerti (gli Air un paio di anni fa ad esempio), l'ultimo dei quali quello dei Fleet Foxes...bello bello, un salto back in the 70s.
Quindi, cosa hanno a che fare le tagliatelle fatte in casa con il rock? Il tratto d'unione (il primo) tra i due luoghi apparentementi così distanti, è che nascono dalla stessa casa. Prima è nato il club che sta in mezzo al Parco Nord, poi è arrivata l'Osteria che dista 200 metri e vive nel mezzo del campeggio di Bologna, in via Romita 12/4. L'altra parentela è proprio diretta invece, perché la signora sfoglina è la mamma del patron dell'Estragon, il che è fatto molto carino, penso sempre. Infine, l'ultimo legame tra osteria e club: qui mangiano molte delle band che suonano al club oppure il loro catering arriva direttamente dalla cucina di via Romita. E bisogna ammetterlo, gran fortuna per i musicisti, se il loro pasto prima o dopo il live è a base di quei tortellini che i miei amici si sono così felicemente spazzolati proprio ieri sera. O a base di quei tortelloni burro e salvia che ho io assaggiato a pranzo qualche tempo fa. O se si trovano recapitate quelle tagliatelle che l'amico Fabio ha divorato anche lui, nel corso dello stesso pranzo. Solo a vederle viene l'acquolina. La pasta fatta in casa, qui, è davvero ottima.
Estragon "interiors"

E non solo quella.
Per me che sono vegetariana, sono sincera, la scelta non è vastissima. Ieri sera, ad esempio, che non volevo mangiare i tortelloni (né burro e oro né con le verdure) ho optato per una bruschetta pomodoro e scaglie di parmigiano (senza aglio) e poi per un tomino con le verdure grigliate. Ma mi andava bene così, avevo più voglia dell'atmosfera che del mangiare in sé e il "mood" del locale, quello è sempre carino. Nonostante le luci non siano granché la sera, lo stile mi piace. Alle pareti ci sono le foto di musicisti e personaggi vicini allo spirito Estragon. La cosa che fan tutti appena varcano la soglia, è indovinare chi sono quei faccioni attaccati alle pareti. Chi indovina tutto...non vince nulla, ma è fiero di sé e sa di essere mooolto rock'n'roll. Anche nell'indovinare il nostro ex sindaco Renzo Imbeni. Chiaro che tutti conoscono Andrea Pazienza o Lucio Dalla, ma magari non tanto Mimì dei Massimo Volume e se non sono esperti di calcio, nemmeno Giacomino Bulgarelli. Anche se a dire il vero pure lui è una icona della popcultura.

Estragon "interiors"...guess who!?? are those guys...

Ma torniamo al cibo.
Dicevo che per me che non posso deliziarmi con uno sformatino di mortadella spumosa, con una cotoletta alla bolognese (con parmigiano grattugiato e prosciutto crudo sopra) o con le salsicce, uno dei grandi piaceri all'Osteria "nella campagna di quartiere" è rappresentato dal pane di pizza. Che però, prestate attenzione, non va preso la sera che s'è un po' rinsecchito, a meno che non lo facciate abbrustolito (come la pizza...due ore dopo è già una ciofechina), bensì solo a pranzo che è appena stato fatto e da standing ovation. La sera, date retta a me che mi sono bene informata, chiedete solo: le crescentine di pizza chiamate "nuvole" o i grissini di pizza. Ecco, l'ho scoperta ieri sera questa cosa qua.

i turtlein della signora sfoglina: in brodo, il classicone, con la panna (mi hanno insegnato che c'è la scomunica, ma io rispetto tutto e tutti)

Ieri sera, quando sono arrivata all'Estragon, ho avuto una bella sorpresa: c'era anche Angela, un'amica della combriccola del Friariello (ricordate?), seduta a un tavolo col fidanzato. Ci siamo uniti anche noi e ho allegramente constatato con lei che noi abbiamo un trend: ci piace andare fuori a mangiare il martedì quando nei ristoranti ci sono gli schermi tv lanciati sulle partite. Ieri sera il copione è stato rispettato, ma nessuno ha abbassato. Ci hanno chiesto se ci dava fastidio e io mi son morsa il labbro inferiore: sapete, molto del pubblico avventore era maschile e pareva aver avuto una dura giornata di lavoro o sul camion o a scaricare cose in fiera...quindi, benissimo, evviva la tv abbiamo pensato io e Angela :)))

Poi però, alla fine della cena, qualche cosa l'ho voluta condividere con quello che mi è sembrato il direttore "dei lavori". Ci ho tenuto a dirgli che il vino rosso (Sangiovese) della casa che abbiamo bevuto era un peccato che fosse gelido. Ok che caldo caldo non mi piace, lo preferisco fresco, però quello era gelato (e pure servito dentro al tipico boccale da vino greco Retzina, l'idea non era male, anzi...). E lui mi ha risposto che per il vino sfuso come ce l'hanno loro nei barili di acciao, l'unico modo per mescerlo in osteria è con l'azoto...il che complica tutto. Ma ci stanno lavorando.
Secondo me farebbero meglio e ci starebbe benissimo, a mettere direttamente un silos con rubinettino, unirebbero il trend dell'Osteria di quartiere con quello del punto mescita vino sfuso e il vino avrebbe una buona temperatura.
Ma, osservo, l'offerta di vini in bottiglia c'è, a cominciare dai Tizzano, quindi fate il vostro gioco.
Poi mi racconta anche che da gennaio, quando riapriranno dopo la chiusura natalizia (dal 22 dicembre, perché tanto chiude anche il campeggio e quindi...tutti i ferie!) faranno delle serate tematiche e pure regionali, con abbinamento di vini di un certo livello. Bene, mi dico, molto bene. Ripasserò.

il tomino...col peperone con la buccia che non amo molto...però con lo stomaco son stata bene, sarà stato biodinamico,! 2- lavagna dei prezzi - la tagliata sopra, il monte di rucola sotto 3- la sambuca all'Osteria Estragon è un gran finale, dopo il crème caramel però



Alla fine della fiera: Osteria Estragon è un posto accogliente, low profile e high pasta fatta in casa. Insomma, qualità cibo buona. Alcune cose possono solo migliorare e i prezzi mi sembrano ragionevoli. Ottimo anche a pranzo. Se proprio non ce la fate a tornare a casa perché avete bevuto un po' troppo...ci sono anche i bungalow del campeggio.

this is the end...crème caramel

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