Granchi molli fritti e luna rossa per una gita a Chioggia
la laguna |
Sabato scorso sono fuggita.
Davvero mi sentivo così, mentre andavo a fare una gita bellissima che già da programma mi rendeva parecchio felice.
Avevo proprio voglia di lasciarmi Bologna alle spalle, sentimento che mi cattura quando il lavoro è stato particolarmente faticoso e mi ha impegnato davvero troppo razionalità ed emozioni.
E fuga, comunque, non poteva che essere più bella. Destinazione Chioggia.
Sulle suggestioni di due amici, Laura e Giorgio, che me l'hanno raccontata. E di un film che ho visto recentemente, Io sono Li. Chioggia fa da sfondo all'integrazione tra cinesi e italiani e in mezzo c'è la storia di un uomo slavo, un pescatore, la vera faccia di una solitudine senza comunità.
Chioggia è una di quelle città tanto vicine eppure lontane. Sono andata tante volte a Venezia, ma mai a Chioggia, dove, tra l'altro, c'è un mercato del pesce molto importante e antico, un'istituzione. E sono andata fino a Tokio (vabbè non solo per quello) per vedere il mercato del pesce di Tskiji e svegliandomi alle 4 della mattina...insomma, prima o poi mi toccherà fare una levataccia e andare in gita!
Per questa prima volta mi sono comunque tolta un po' di cuoristà.
A cominciare da quelle gastronomiche. Volevo assaggiare le moeche, i granchi molli fatti pescati in periodo di muta e quindi senza la corazza, che vengono anche chiamati pepita veneziana (il perché, di questo curioso nome, l'ho capito dopo, al ristorante, al momento del conto: un piatto di Moeche 25 euro) e cucinati fritti (il rituale è un po' barbaro...). Volevo visitare Pellestrina, uno dei luoghi del film e fare un viaggetto in vaporetto...per stare un po' in mezzo al mare. Tutto è successo come lo avevo immaginato. Anzi, è andata molto meglio: dopo il tramonto dai toni dell'arancio (la giornata era fredda e tersa), nascosta dietro un bosco che si apriva sulla spiaggia e quindi al mare, ho visto la luna rossa sorgere in lontananza.
piccolo motoscafo verde |
reti da pesca in laguna |
portico e ponte |
mi piace il verde, si vede? |
il bar delle signore (con amico) sotto i portici del Corso di Chioggia 2- sgabello al bar 3- il cappello attende la fine del gioco delle carte 4- il bar dei signori a Pellestrina |
immagini di Chioggia e il tipico tramezzino arrotolato |
punti di vista |
e ancora la bricola, i paletti che segnano la via per le barche |
PICCOLA GUIDA PER CHIOGGIA
Si può andare in macchina (da Bologna), uscire in autostrada a Monselice e prosegiuire fino a Chioggia. Mi era stato indicato un parcheggio a gettone ma io ho lasciato la macchina in un parcheggio all'altezza della stazione dei treni, dall'altra parte della strada e gratuito.
Avendo tempo (sono partita da Bologna alle 12,30 e alle 14 ero a Chioggia) è bellissimo prendere il vaporetto (10 euro andata e ritorno) per Pellestrina (20 minuti) e fare una passeggiata a piedi. Se si va all'ora del tramonto è perfetto. Perché dopo si può andare a vedere il mare, attraversando un sentiero con boschetto, e magari trovarsi davanti a una luna rossa.
Infine cena: La Taverna, calle Cavallotti 348 (041401806)
Un ristorante con pochi tavoli (prenotate) e un menu che genera gioia alla lettura per la presenza di piatti tradizionali con qualche variante creativa. I prezzi sono un po' alti, ma la materia prima, la cucina e l'impegno+cortesia+servizio meritano. In particolare il maitre, il signor Lorenzo, che in sala è una ricchezza. Grazie a lui ho scoperto dov'era il "famoso" bar in cui son state girate la maggior parte delle scene di Io sono Li, perché in città...boh...non c'è segno di questa presenza di una troupe che per tre mesi, tra l'altro, ha pranzato e cena alla Taverna (ma questo l'ho scoperto dopo). Il bar è l'osteria Paradiso, uscendo dalla Taverna a sinistra e in fondo, quando incontrate le barche e l'acqua, subito a destra.
In due abbiamo speso 155 euro scegliendo: due crudità come inizio, le moeche, una granseola (che però non era esattamente una granseola...più un granchione...), un dolce al cioccolato e la mia sfoglia con crema chantilly e ananas. Da bere un Soave Classico del 2009 azienda Pieropan.
foto spettacolari.. e grazie per le dritte.. mi sa che me la faccio una gita a Chioggia..
RispondiEliminaciao
brava, mi piace l'articolo e vorrei andarci anch'io a chioggia!
RispondiEliminaMi è tornata in mente la sabbia "rubata" dalla spiaggia di Sottomarina e portata in tour in tutta la Francia per mesi e mesi. Poveri Granchi! Più che dire a Bea "hai preso un granchio" è proprio il caso di dire al granchio "ahimé, hai preso una BEA!".
RispondiEliminamolto belle le foto, non sapevo che Chioggia fosse così carina, è certamente una gita da tenere in considerazione.
RispondiEliminai granchi molli... poveri...
giovanni_è davvero speciale e pure una sorpresa...
RispondiEliminamelania_grazie cara Melania!! massì...rapisci Umbi e andate con la family, e mi raccomando...il tramonto!
UNO_mi sono sentita addirittura cannibale...essendo io del segno del granchietto....ma insomma, caro Uno, forse che io mi stia preparando a diventare vera vegana? mi pappo tutto quel che mi piace ora, così poi non ci penso più! ma in effetti mi rendo conto che quel che mi piace tanto farei veramente fatica a mollarlo. E che le moeche, con quel che costano...giusto una volta nella vita.
sdaura_i granchi molli, cara Mirka, sono una vera crudeltà...ok perché si friggono vivi (anche alle aragoste tocca la fine così in acqua bollente), ma soprattutto perché li fai a scovare proprio nel momento di grande vulnerabilità.... ne sono consapevole.