Le cene nei dammusi e la scoperta dei misterchef
misterchef in azione |
L'estate 2012 è cominciata bene. Con la visita a un dammuso e una cena in via Penna, zona Suveki, a casa di Carlo e Carlotta. Una cena molto carina da amici dei miei genitori. E la scoperta che la sindrome del masterchef ha colpito forte, soprattutto gli uomini, risvegliando in loro una creatività gastronomica vissuta, forse, fino a qualche tempo fa, come gli intellettuali si vivevano il calcio negli anni Settanta: con un po' di vergogna. Ma siamo negli anni dieci del Duemila, e quelli sono solo ricordi. Mi piace tantissimo vedere un uomo soddisfatto nel raccontare un piatto. E le mogli ascoltare rapite - e anche un po' sollevate- perché adesso a far giochi di cucina, ci pensa lui. Ecco quindi che la ricetta di oggi è di Francesco, direttore creativo nel mondo della pubblicità e ospite per le vacanze assieme alla moglie Maria Paola di Carlo e Carlotta. I suoi involtini di pesce spada e le sarde mangiate sabato, sono stati una bella scoperta. Purtroppo non ho una foto decente perché evito di presentarmi a casa di persone che non conosco con la macchina fotografica invadente.
apparecchiatura semplice e confortevole, a Pantelleria usa così |
Involtini alla Penna e Spada
per 8 persone
pesce spada fresco 3 fette grandi
pecorino grattugiato 200 gr
mandorle sbucciate ma intere 200 gr
pomodori freschi 1/2 kg
passito di Pantelleria 1 cucchiaio
cipolla rossa di tropea 2
olio extravergine qb
prugne snocciolate 100 gr
menta fresca 1 mazzetto
PULITURA E PREPARAZIONE BASE INVOLTINI
Ripulire le fette di spada dalla pelle e dall'osso centrale mettendo da parte la carne più rossa e vicino all'osso che useremo in seguito. Ottenere quindi dei triangolini di spada compatti e decisi. Piccoli ma generosi e compatti. Metterli in un sacchetto per alimenti, batterli fino ad ottenere delle fettine molto sottili e pronte ad accogliere la farcitura. facciamole riposare una sopra l'altra.
FARCITURA
In una capiente padella far soffriggere la cipolla. Quando ben dorata unire i pezzetti di spada precedentemente messi da parte come attori secondari. Dorarli, aggiungere le prugne, un spolverata di mandorle precedemente grattugiate e il pecorino grattuggiato. Amalgamare il composto aggiungendo il passito. Passarlo in modo grossolano e lasciarlo raffreddare.
In dolce attesa.
PREPARAZIONE INVOLTINO
Stendere le sottili fettine come un pareo sullo scoglio di Penna, e adagiatevi sopra il ripieno. Richiudete con mano femminile e puntate il tutto con stuzzicadenti precisi e spietati. Saranno uno diverso dall'altro ma pur sempre belli. Ogni involtino è bello a mammapapàsuo.
SUGO
Con la stessa base della farcitura (olio, soffritto cipolla) aggiungere pomodori freschi, prugne, mandorle intere e frantumate, spruzzata di pecorino e menta fresca sparpagliata e delicata. Lasciare che il tutto diventi sufficientemente accogliente come un abbraccio di rosso pomodoro a tutti gli abitanti del pianeta padella. Circa 12 minuti di sugo ad andatura bassa.
COTTURA
Al 12esimo minuto passato, adagiare nel mare calmo del sugo i nostri attori principali. salutarli dentro la padella e dopo pochi minuti coprirli con coperchio biricchino, ovvero con spiraglio di salvezza. Rigirarli con maestria e volteggi degni di allievi del corpo di ballo della scala. Quando vedrete il colorito bianco della cottura fate nevicare un po' di pecorino e spegnete il fuoco.
SERVIRE
Adagiare nel piatto il talamo di sugo e sopra i protagonisti assoluti, gli involtini. al loro fianco, come amici di infanzia, qualche mandorla fedele ed intera insieme ad una spolverata di quelle grattugiate.
Buon appetito.
Commenti
Posta un commento
per me è importante sapere cosa ne pensate! grazie, Bea