Capra e cavoli al Pratello

la cucina di Capra e Cavoli è aperta, si vede già da sotto il portico, è qualcosa di nuovo in via Pratello con la sua luce e la sua apertura come in un abbraccio
Come si apre un post in un blog di cucina il giorno dopo le elezioni? Salvando capra e cavoli, mi viene da dire. Ovvero: da una parte far capire che proprio dal mondo reale non vivo fuori, a votare ci sono andata anche io, la mia opinione ce l'ho, se sono contenta oppure no questo non è il punto, perché la situazione è ben più complessa. Dall'altra mantenere comunque alto il livello di sogno (che le azioni della politica, così come sono ora, non sono capaci di fare), alimentare il desiderio di portare avanti le cose che mi fanno stare bene fuori da quel lamento continuo che spesso spegne la reazione. La mia vita è uguale a quella di tante altre persone, piena di variabili imprevedibili, momenti su e giù, però devo essere fortunata con la serotonina, perché son quasi sempre di buon umore. Oppure ho a disposizione scenografie umorali che alterno a mio piacimento per cambiare la situazione. Quindi, dopo tutto questo discorso, facciamo che torno a esattamente 24 ore fa. Quando sono entrata al Lumière ieri mattina per vedere il film "God Save The Green", girato dai registi Michele Mellara e Alessandro Rossi in giro per il mondo, alla ricerca di storie umane legate al verde urbano (da vedere assolutamente, domani sera alle 20 lo danno al Lumière nell'ambito del festival Visioni Italiane). E quando poi sono andata a mangiare una roba veloce con due colleghe in un nuovo posticino, Capra e Cavoli, cucina da passeggio creata da due amici, che effettivamente hanno pensato di dare una svolta alla loro vita, insegnando forse alla capra a non mangiare i cavoli.

verdure fritte (surgelate) ma buone per una pausa veloce
I due proprietari, Stefano e Lamberto (c'è scritto sul menu il loro nome), hanno sempre lavorato nella ristorazione. Uno dei due ha guidato il Cannone in via Andrea Costa a lungo, prima dell'attuale gestione. E questa minima biografia risponde anche alla domanda: ma come si fa ad aprire un posto per la ristorazione con un'investimento così? Risposta: ok i soldi, ma ci vuole anche un minimo di conoscenza del settore!

Capra e Cavoli l'avevo adocchiato la scorsa settimana, una sera che tornavo a casa nei quartieri "alti" della città, dove mi ero trasferita nel weekend, per affrontare meglio la neve. Percorrevo via Pratello con l'Adorabile, dopo aver visto la mostra di Vittorio Giardino all'Archeologico ed essendo già le 9 di sera non avevamo bene idea di dove poterci fare un drink e mangiare qualcosa. Ma camminando sotto il portico, ci si sono parate davanti un po' di proposte. Prima fermata all'enoteca del Cantinone per assaggiare i vini sfusi e sceglierne uno da portare poi a casa. I vini proposti, frizzante, rosso e bianco fermo non sono un granché, a parte quest'ultimo, uno Chardonnay che per pasteggiare va benissimo. Ma all'enoteca vendono anche vini confezionati e comunque la persona che vi accoglie è una ragazza molto simpatica che ci ha invitati ad assaggiare le marmellate regalate da un amico "creativo della gelée" a dire il vero. Quindi è nato questo aperitivo estemporaneo che, mi viene da pensare, poteva nascere solo al Pratello, zona della città che non frequento molto, ma che ha un suo clima umano differente da tutto il resto dell'urbe. Sono un po' fighetta, per certi versi, e io il Pratello non lo frequentavo nemmeno da ragazza. Anche perché non bevevo vino o birra. E con gli amici avevamo più l'abitudine di andare a vedere un concerto piuttosto che fare una bevuta. Dopo l'aperitivo volante abbiamo continuato il nostro cammino che si è fermato pochissimo dopo, davanti alla vista di Capra e Cavoli, un posto davvero inedito per questa zona. Con la sua cucina aperta in un abbraccio, la luminosità inaspettata. Abbiamo comprato delle chips per continuare a mangiare cammin facendo, e ci hanno anche regalato la polenta col ragù che naturalmente non è stata consumata dalla sottoscritta, bensì dal lupo! E ci siam detti: ma che giorno è oggi, che ci regalano tutti qualcosa? Carino l'universo...
Al Capra e Cavoli ci sono quindi tornata ieri con le mie colleghe incontrare alla proiezione, perché di giorno è un posto carino se siete da queste parti. Il Pratello, regno delle osterie, non è che perda la faccia se aprono posti luminosi, anzi. Mi viene da pensare che posti così non siano niente di nuovo. L'idea di una cucina così ampia e accogliente sa tanto di casa ed è bellissimo vedere i due signori che preparano la frittata o la cotoletta in diretta. La maggior parte delle cose le fanno lì per lì. La pasta, invece, non è loro, non sono degli sfoglini, anche se li vedrei bene nel ruolo. Ci sono tante proposte: gnocchetti bianchi e verdi di patate burro pomodoro e gorgonzola, rigatoni con zucchine, funghi pancetta e panna, gramigna alla salsiccia e pomodoro, gobbetti rigati con melanzane e pomodoro. Certo, si fa gran uso di verdure fuori stagione, ma si tratta di mangiare un primo a meno di 5 euro, che diventano 6,50 per i tortelloni di ricotta. Le verdure fritte, invece,  sono surgelate ma non sono male a detta di chi le ha assaggiate. E pure la cotoletta di tacchino alla milanese con patate fritte (5,50). Per quel che riguarda la mia frittata con zucchine, rilevo che era un po' bruciacchiata sotto e mal presentata. Ma, essendo i Capra e Cavoli, ragazzi volonterosi, penso che troveranno presto il modo per tagliarla a fettine e inserirla nel contenitore adatto soprattutto per panini o cose più compatte. Ah: avrei assediato volentieri la polenta con lo stracchino...ma era esaurita!

mi piacciono molto le padelle schierate al centro della cucina e lo spazio dove ci si appoggia per mangiare è molto accogliente. La mia frittata non era la top delle frittate (bruciacchiata, pezzi di zucchine troppo grossi!) , nonostante il lavoro di preparazione accurato e poi la presentazione poteva essere migliore, sennò tanto vale fare uno scrambled egg! La cotoletta di Vega era buona, detto da lei che ora vive a Parigi e credo avesse proprio voglia di un mangiarono così, e il portico di via Pratello era particolarmente luminoso e solitario. Lungo la strada s'incontrano nuovi posti accoglienti anche di giorno. Che poi, se ci si va d'estate, al Pratello, con tutti i tavoli in strada, è bellissimo fermarsi. Un ultimo appunto: portatevi il pane o i grissini da casa, qui non lo servono. E le bevande le prendete dal frigo.

Apranzoconbea goes Pratello

Capra e Cavoli, cucina da passeggio, via del Pratello 58/c (chiuso la domenica, gli altri giorni aperto a pranzo e a cena)
Vineria Il Cantinone, via del Pratello 56
Trattoria Baraldi, via del Pratello 40
Pasta Fresca Naldi, via Pratello 71/a (che si mangia anche lì, seppur piccino picchiò)
Babilonia, via del Pratello 17 (falafel eccezionale, soprattutto x la pita croccantina e per molti miglior kebab della città)
La Tua Piadina al Pratello, via del Pratello 51 (bella la scelta degli impasti, anche i vegs sono accontentati)
Trattoria Fantoni, via Pratello 11 (un classicone)
Bar (non ricordo il nome, ma è proprio a inizio del Pratello, prima di Fantoni venendo da Ugo Bassi...qualcuno mi aiuta?? mi piace perché il titolare è davvero gentile! e ci sono i tavolini di legno sotto il portico e dìestate è speciale)



Commenti

  1. ciao Bea, carino il posticino, ci sono stata l'altra sera con le amiche, grazie per averlo segnalato....mi è parso un posto di altri tempi!
    Io sono vegetariana ma il cuoco Stefano è riuscito ugualmente ad accontentarmi....tortelloni di ricotta con gorgonzola + fritto misto alla bolognese (di verdure). Carino carino, ci tornerò sicuramente!

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  2. Voglio segnalare questo locale molto carino, semplice e alla mano... dove ho mangiato un ottimo piatto di rigatoni capraecavoli ed inoltre spendendo anche il giusto!!! Ve lo consigio, andateci colleghi universitari!!! Un saluto Mirko.

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per me è importante sapere cosa ne pensate! grazie, Bea

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