Lo zuccherino montanaro e la dipendenza da felicità

gli zuccherini montanari bolognesi che ci ha insegnato Lucia Antonelli chef della Taverna del Cacciatore di Castiglione dei Pepoli, al Club des Pirottines. Quando lo zucchero della canditura rimane così a "tocchi" io impazzisco di gioia

Di tutte le volte in cui mi sono ritrovata a mangiare gli zuccherini montanari, forse quella che ricordo con più stupore risale a vent'anni fa. L'immagine ce l'ho chiara come se fosse ieri: abitavo in via San Carlo, proprio nel centro della città, e tutte (dico tutte) le mattine andavo in palestra prima di andare al lavoro. La palestra era sotto casa ed era come un prolungamento di casa. Le mie colazioni erano sempre abbondanti, ma un giorno, in particolare, mi feci fuori almeno 5 zuccherini montanari. Non di quelli piccini ma di quelli grossi che passano direttamente alla categoria zuccherONE, saltando a piè pari il diminutivo e il vezzeggiativo per la loro stazza. E mentre mangiavo mi stupivo di me stessa. Come potevo essere tanto ingorda? Nessun mistero: con gli zuccherini o zuccherotti, chiamateli come volete (anche zucarein), l'effetto bulimia è assicurato. E lunedì sera, al Club des Pirottines che aveva come ospite la chef Lucia Antonelli della Taverna del Cacciatore di Castiglione dei Pepoli, ho davvero visto persone che non li avevano mai assaggiati prima, rimanere intrappolati nell'incantesimo dolcissimo.



la canditura dello zuccherino (così chiamata perché li fa diventare bianchi e candidi) è una vera performance: si mettono gli anellini sulla carta di sacco da farina (regge il lavoro un po' lunghetto con zucchero e acqua) si versa la miscela di zucchero e acqua e si comincia a mescolare e muovere la carta finché la glassa si rapprende. Poi si dispongono su altra carta e si lasciano raffreddare. A mio parere lo zuccherino è al top il giorno dopo, quando tutte le consistenze sono perfette.


Zuccherini Montanari di Bologna
x 100/110 zuccherini.

Accendere il forno appena si inizia ad impastare
500 gr farina 50 gr zucchero 1 bustina lievito 5 uova un pizzico sale limone grattugiato un pizzico di anicini ammollati 150 gr grasso (olio o burro fuso)
Mettere nella ciotola prima gli ingredienti secchi (farina, lievito, zucchero) e poi gli altri (uova, olio o burro) e infine spolverare il limone e gli anicini.
Impastare con le mani o con la forchetta e fare degli anelletti di 2,5-3 cm (il peso ideale per ogni pizzico di impasto è 10 grammi)
Nel forno già temprato a 200 gradi li farete cuocere per 10 minuti.
Glassa
La proporzione glassa/zuccherini cotti: 1:1
500 zucchero 200 gr circa di acqua cuocere lo zucchero e l'acqua fino a circa 108/110 gradi e finché si forma un filo tra i manici di due forchette.

Taverna del Cacciatore
Via Cavaniccie, 6
Castiglione dei Pepoli, Bologna
0534 91143

Commenti

  1. E' stata una meravigliosa serata, Lucia è strabrava e gentilissima (e paziente!) grazie sempre per questi incontri! un bacione!

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    1. l'ho vista barcollare solo un attimo la Lucia, ma come tutti i bravi maestri ha magicamente ripreso le briglie di queste sbrigliatissime pirottine! (perché i maschietti, in effetti, son più bravini!)

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  2. Anch'io sono dipendente dalla felicità e sono rimasta intrappolata dalla dolcezza dello zuccherino..
    TVtb mia cara

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per me è importante sapere cosa ne pensate! grazie, Bea

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